Sunday Morning Music - God's own producer
You know you have the blues first and then you play everything else. That’s like the base, that’s the chicken stock. Which it is. Blues is the basis of rock and roll. I mean that from blues came rock and roll and reggae came... aah, a whole lot of... that and bluegrass is two kinds of music that is America’s claim to fame... and country music.
(Gregg Allman, in una intervista con Paolo Vites)
T Bone Burnett, Curriculum vitae (ma c’è di più, molto di più): suona la chitarra nella Rolling Thunder Revue di Bob Dylan nel 1975 e 1976. Forma l’Alpha Band con cui pubblica un paio di buoni dischi di country-glam-rock. Pubblica diversi ottimi dischi solista tra cui l’eccellente album che porta il suo nome, nel 1986, The Criminal Under My Own Hat, 1992, e il recente Tooth of Crime, 2008. Produzioni (alcune): Los Lobos, Counting Crows, Walflowers, Tony Bennett, Natalie Merchant, kd lang, Alison Krauss e Robert Plant, Elton John, BB King, Elvis Costello, Secret Sisters, John Mellencamp, Cassandra Wilson, Gillian Welch, Bruce Cockburn, Kris Kristofferson, Jakob Dylan. Gregg Allman. Colonne sonore, tra le tante: O Brother, Where Art Thou?
Nota : i dischi da lui prodotti hanno spesso vinto Grammy e venduto milioni di copie.
Nota mia It is the largest U.S. producer since Phil Spector. Everything he touches becomes shining gem. Imagine an album of Bob Dylan produced by him.
Now he did with Gregg Allman . The brand new Low Country Blues is the best thing that the leader of the Allman Brothers Band has had the time of Brothers and Sisters of ABB (1973 ...). T Bone Burnett could only make it look like Gregg Allman a sort of Ray Charles, and that Gregg was already one of the most beautiful voices in the history of American black music. But T-Bone's has built the perfect setting, after many useless discs that the old Gregg had done: dispiego di sezione fiati alla Ray Charles ma anche Frank Sinatra; chitarre torride come non se ne sentivano dai tempi in cui Muddy Waters suonava a Chicago negli anni 50; l’Hammond di Gregg Allman finalmente in primo piano. E una selezione di canzoni sontuosa, da vecchi classici del blues a oscure rivisitazioni, fino a sciccose interpretazioni stile Fats Domino. Un disco totale. E’ questa l’arma segreta del più grande produttore della storia della musica americana dopo Phil Spector, uno che non sbaglia mai: saper individuare quali sono le canzoni di cui l’artista ha bisogno e dare loro il tocco musicale che meritano. Tutto il resto è gloria. Di T Bone burnett e di Gregg Allman che con il suo Low Country Blues mi tocca segnalarlo come un altro grandissimo disco di questo 2011 che mi porterà all’esaurimento. Troppa bella musica. Musica della domenica mattina, tiene lontani i demoni, fa scendere giù gli angeli.
http://www.youtube.com/watch?v=SClxBdpLt7E
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